Purtroppo ancora oggi si sente parlare di differenza di genere sessuale, di molestie alle donne ai bambini, di femminicidio, di razzismo, omofobia ecc.
Il diritto antidiscriminatorio di genere mira a proteggere le persone da qualsiasi forma di discriminazione basata sul genere. A riguardo esistono delle normative nazionali ed europee, tipo:
Costituzione Italiana
La Costituzione italiana sancisce chiaramente i principi di uguaglianza e non discriminazione. L’articolo 3 afferma:
- “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”.
L’articolo 37, comma 1, specifica ulteriormente i diritti delle donne lavoratrici:
- “La donna lavoratrice ha gli stessi diritti e, a parità di lavoro, le stesse retribuzioni che spettano al lavoratore. Le condizioni di lavoro devono consentire l’adempimento della sua essenziale funzione familiare e assicurare alla madre e al bambino una speciale adeguata protezione”.
Codice delle Pari Opportunità
Il Decreto Legislativo 11 aprile 2006, n. 198, noto come Codice delle pari opportunità tra uomo e donna, è stato modificato dalla legge 5 novembre 2021, n. 162, per rafforzare le tutele nel contesto lavorativo. Questo codice introduce un sistema di certificazione e premialità per le aziende virtuose, oltre a sanzioni e controlli più rigorosi.
Normative Europee
A livello europeo, diverse direttive e regolamenti supportano il diritto antidiscriminatorio di genere, tra cui:
– Art. 157 TFUE e artt. 21 e 23 CDFUE.
– Direttiva n. 79/7 sulla parità tra uomini e donne in materia di sicurezza sociale.
– Direttiva n. 2004/113 sulla parità nell’accesso a beni e servizi.
– Direttiva n. 2006/54 sulla rifusione delle direttive precedenti.
– Direttiva n. 2010/41 sulla parità per chi esercita un’attività autonoma.
– Direttiva n. 2023/970 sulla parità retributiva attraverso la trasparenza.
Le Diverse Forme di Discriminazione di Genere
La discriminazione di genere può essere divisa in diretta o indiretta:
- Discriminazione diretta: La discriminazione diretta si verifica quando una persona è trattata in modo meno favorevole rispetto a un’altra a causa del suo genere. È definita come:
“Situazione nella quale una persona è trattata meno favorevolmente in base al sesso di quanto un’altra persona sia, sia stata o sarebbe trattata in una situazione analoga”.
Esempi includono norme o prassi che, pur apparentemente neutre, discriminano effettivamente un gruppo di persone di un determinato sesso.
- Discriminazione indiretta: La discriminazione indiretta avviene quando una disposizione, un criterio o una prassi apparentemente neutri mettono in una situazione di particolare svantaggio le persone di un determinato sesso rispetto ad altre. Questo tipo di discriminazione è considerato tale se non giustificato da una finalità legittima e se i mezzi impiegati non sono appropriati e necessari.
Le molestie
Le molestie sono strettamente legate alla discriminazione di genere e possono essere definite come:
- Molestie generiche: “Comportamenti indesiderati, posti in essere per ragioni connesse al sesso, aventi lo scopo o l’effetto di violare la dignità di una lavoratrice o di un lavoratore e di creare un clima intimidatorio, ostile, degradante, umiliante o offensivo”.
- Molestie sessuali:“Comportamenti indesiderati a connotazione sessuale, espressi in forma fisica, verbale o non verbale, aventi lo scopo o l’effetto di violare la dignità di una lavoratrice o di un lavoratore e di creare un clima intimidatorio, ostile, degradante, umiliante o offensivo”.
Promozione della Parità di Genere attraverso la Certificazione Volontaria
Oltre alle leggi esistenti, strumenti di adozione volontaria come la certificazione UNI/PdR 125:2022 promuovono la parità di genere. Questa certificazione fornisce linee guida per implementare un sistema di gestione per la parità di genere, trattando temi come:
– Formazione sui pregiudizi inconsapevoli.
– Definizione di un piano strategico con obiettivi legati alla genitorialità e cura.
– Work-life balance.
– Equità salariale.
– Valutazione del rischio molestie ed abusi.
– Opportunità di carriera e crescita.
Le aziende che ottengono questa certificazione possono beneficiare di sgravi contributivi e altri vantaggi.
Le sfide future
Nonostante i progressi compiuti, la discriminazione di genere rimane un problema presente in Italia e in Europa. È essenziale continuare a lavorare insieme per contrastare la discriminazione di genere e promuovere la parità di genere, utilizzando sia strumenti legislativi che iniziative volontarie.